Un lavoro “insolito” per un pittore “figurativo”.
Già, il tuo “stile” è quello. Stonatura?
Sorrido e provo tenerezza quando un mio caro amico alla vista di questo lavoro cita Burri.
10 anni di silenzio artistico, silenzio nel fare arte, esternare attraverso colori, forme e segni.
Tele bianche, fogli muti, colori secchi.
Ma come si fa a rappresentare le emozioni taciute, i rimpianti, la rabbia e le incazzature, le cose dette e quelle non dette? La mancanza di magia, motivazione, ispirazione?
Silenzio, ma la parte più profonda di me, urla.
Anima, tu che sei il mio tutto, devi tacere in questo mondo ostile.
Copriamo, mascheriamo.
Dobbiamo salvare le apparenze
Copriamo, mascheriamo.
Dobbiamo uniformarci.
Copriamo, mascheriamo.
Se fossi stato corruttibile, lecchino, di animo misero e calcolatore, uno dei tanti, non sarei certo qui a coprire.
Copro e maschero ancor di più, il sentimento deve tacere.
L’uomo del monte ha detto no? Ha detto si? Cazzo ma ci devo mettere anche lui qui? Non merita, come non meriterebbero tanti altri, ma è irreversibile. Ogni cosa passa e segna, nulla avviene per caso.
Il caso non esiste
Copro con materia nera, come corazza antica, grezza.
Non è materia che accarezza. E’ dura e ostile.
E’ da un anno che copro, e più la mia anima annega e scompare, tanto più vividi diventano i miei ricordi e le mie emozioni.
Paradossalmente maggiore è la copertura, più forti sono la voglia di reagire, di riscoprire, di vivere la bellezza di sé.
E da qui la scopertura, la liberazione: far fuoriuscire l’anima nella sua esplosione.
Pensavo che nell’atto fisico dell’apertura essa rimanesse immutata, e invece no.
Lei si è mescolata insieme alla corazza, perché cosi è la vita. Essa porta i segni delle esperienze e impara
Abbiamo imparato
Sono felice
La Liberazione: